Sri Lanka

Viaggio nella lacrima dell’India

11/03/2015

Una mattina di marzo guardando le offerte dei voli su Internet lo sguardo mi cade su una meta che da tanto sogno ma che mai avevo avuto modo di prendere in considerazione, soprattutto dopo la nascita delle bambine.

Sri Lanka: anche chiamata l’Isola Splendente, a due passi dall’India. Un paese non (s)travolto dal turismo di massa, a causa della recente guerra civile e che adesso è una meta perfetta per coloro che vogliano scegliere un viaggio a contatto con la natura, lontani dai soliti circuiti turistici.

Qui niente è tagliato su misura per il turista. Eppure lo Sri Lanka rimane un paese facilissimo da girare, pieno di attrattive, di spiagge tropicali orlate di palme da cocco, templi buddisti e parchi naturali dove avvistare animali selvatici come elefanti e leopardi.

Noi, avendo a disposizione solo 16 giorni, decidiamo di tagliare la parte “culturale” cioè la Hill Country, il cuore del paese, ricco di siti millenari di una certa importanza. Avendo 2 bambine piccole di poco meno di 3 e 5 anni decidiamo infatti di concentrarci sulla zona sud ricca di spiagge e di parchi naturali.

Come facciamo da sempre, una volta acquistato il volo, prepariamo un itinerario di massima e prenotiamo tramite Internet gli hotel dove soggiorneremo.

...Un mese dopo siamo già sul volo che ci porterà in appena 10 ore nel paradiso. Per le bambine è il primo volo intercontinentale e anche se noi abbiamo qualcosa da ridire sul servizio non proprio ottimo della Sri Lankan Airlines, il viaggio notturno trascorre tranquillo.

Arrivati all’aeroporto di Colombo all’alba prendiamo un taxi che ci accompagnerà nella prima tappa del nostro viaggio: Mirissa, luogo di ritrovo degli hippy già dagli anni '70.

Una lunghissima spiaggia orlata di palme, costellata da ristorantini che espongono il pesce fresco che si può scegliere e mangiare a costi irrisori...onde altissime che impediscono di fare una nuotata ma che sono la gioia di surfers provenienti da tutto il mondo.

Proprio di fronte al nostro hotel c’è una piscinetta naturale abitata da miriadi di pesci multicolori dove le bambine possono fare il bagno. Siamo appena sopra l’equatore e il caldo è umido: per fortuna abbiamo il giardino dell’hotel sulla spiaggia, pieno di amache e ombreggiato da palme altissime dal quale vediamo passare nelle acque fuori dall’hotel i pescatori con le imbarcazioni tipiche.

Da Mirissa partiamo in taxi diretti a Galle, affascinante città fortificata costruita dagli olandesi. La giriamo in parte in tuc tuc e in parte a piedi perdendoci tra i vicoli... Soprattutto al momento del meraviglioso tramonto, sul lungomare a picco sull’oceano esplode la vita: famiglie che passeggiano, bambini che corrono dietro agli aquiloni, un incantatore di serpenti, giovani che corrono sui prati o che giocano a cricket…insomma un bella finestra sulla vita locale.

Il giorno dopo a Mirissa visitiamo il Centro di conservazione delle tartarughe, e proprio mentre siamo lì assistiamo a uno spettacolo davvero emozionante: proprio in quel momento decine di tartarughine escono dalla sabbia, dove la mamma aveva deposto le uova qualche settimana prima, per farsi strada per la prima volta verso l’oceano. Che meraviglia…ma in un attimo già svaniscono inghiottite dalla onde!

In Sri Lanka ci sono molti di questi centri dove le tartarughe vengono protette sia dalle insidie della natura che dall’uomo: infatti i locali ne mangiano le uova, creando danni a un specie già in via di estinzione.

Dopo quattro giorni a Mirissa con un viaggio di tre ore arriviamo a Uda Walawe, dove ci prepariamo per un emozionante safari. Dopo aver visitato l’Elephant Transit Home, dove vengono ospitati e curati decine di elefanti, passiamo tutto il pomeriggio nelle 'calme' acque della piscina dell’hotel mentre le scimmie saltano da un ramo all’altro divertendoci con i loro buffi versi.

La mattina dopo siamo all’ Uda Walawe National Park. Partenza alle 6.30, il nostro primo safari! Un tratto di savana che ricorda l’Africa: dalla jeep vediamo elefanti, coccodrilli, bufali, tucani, scimmie, una miriade di uccelli variopinti. Le bambine nonostante l’alzataccia si divertono un mondo!

Dopo un pomeriggio tranquillo, la mattina dopo ci dirigiamo a Ella, sul limitare della Hill Country. Ella, villaggio incastonato tra le montagne e senza turisti, non ci dispiace ma un paio di notti sono più che sufficienti. Da lì con un taxi visitiamo i templi di Dowa e Badulla: anche qui la bambine sono il centro dell’attenzione dei presenti che non mancano di avvicinarsi, scattare foto e scambiare 2 chiacchiere mentre loro si divertono a fare le offerte floreali alla innumerevoli statue di Buddha e a sentire suonare la musica tradizionale.

In questa regione non può mancare una visita alla fabbrica del tè, per cui lo Sri Lanka è famoso. Qui prendiamo parte a una visita guidata del processo completo: dall’essiccazione delle foglie alla degustazione finale. Da Ella prenderemo poi il treno per Haputale. Il treno è il mezzo migliore per visitare la Hill Country e noi ce ne concediamo un breve tratto: un lento e colorato treno che attraversa per un’ora paesaggi verdissimi, villaggi tradizionali, foreste, piantagioni di tè sterminate punteggiate dai sari colorati delle donne tamil che vi lavorano.

Arrivati a Haputale decidiamo un fuori programma: prendiamo un hotel a Yala National Park per fare un secondo safari. Mai scelta fu più improvvisa e tanto azzeccata: nel giro di qualche ora ci ritroviamo in un resort proprio dentro il parco, popolato da miriadi di scimmie, coccodrilli e perfino elefanti…tanto è che la sera per tornare al bungalow bisogna chiedere la scorta per il pericolo di incontri ravvicinati!

La mattina dopo partiamo per il safari: purtroppo per un disguido con l’agenzia con la quale abbiamo prenotato la jeep, iniziamo con notevole ritardo e parte della magia è già andata…infatti con il sole alto molti animali non si fanno vedere. Quando ormai sconsolati ci dirigiamo già verso l’uscita, ecco la sorpresa: un’intera famiglia di elefanti ci passa a pochi metri di distanza. Abbiamo passato almeno 10 minuti a guardarli avanzare lentamente con il loro passo maestoso in quel silenzio quasi surreale. Non sono poi mancati un bel pitone di circa 3 metri che ci tagliava la strada, bufali, cinghiali selvatici, coccodrilli e scimmie.

Passiamo il resto delle giornata nella piscina del resort a 30 metri da una laguna popolata da vari tipi di uccelli e coccodrilli….anche qui le scimmie ci tengono compagnia mentre siamo in piscina!

Un po’ tristi, lasciamo questo luogo spettacolare e ce ne andiamo con un taxi alla nostra ultima meta: Tangalle. Ed ecco, attraversato un ponticello di legno traballante su una piccola laguna, materializzarsi il sogno tropicale: una spiaggia lunghissima, completamente deserta, onde fragorose, palme da cocco, amache e menù a base di aragoste…Qui ci rilassiamo e rimaniamo a piedi nudi per 4 giorni. Anche se non si può nuotare per via delle correnti, davanti ai nostri chalets c’è una zona dove le acqua sono tranquille e che ci permettono di fare lunghi bagni rinfrescanti. Le emozioni anche qui non mancano: passeggiando nella foresta, finiamo in un villaggio sperduto e passiamo una mattinata a giocare con i bambini dell’asilo ai quali regaliamo dei palloncini colorati, rendendoli felicissimi. Un pomeriggio passeggiando sulla spiaggia sterminata incontriamo Saman, un ragazzo del vicino villaggio che passa le sue giornate a raccogliere conchiglie con le quali poi crea collane e bracciali, che regala alle nostre bambine. Passiamo molto tempo con lui, la mia bimba grande lo trova adorabile, e si stupisce del fatto che rida sempre!

Saman protegge le tartarughe che ogni notte da millenni depongono le uova su quella spiaggia. Una sera sul tardi è proprio lui a chiamarci per farci vedere un’enorme tartaruga verde di circa 200kg farsi strada nella buia spiaggia per deporre il suo centinaio di uova nella sabbia. Purtroppo le bambine già dormono ed è il papà che passa ben tre ore assistendo a questo spettacolo raro e emozionante.

Nostra ultima tappa prima di riprendere il volo a Colombo è Thalpe, località di mare dove ci fermiamo una notte. La mattina dopo è il Primo Maggio e la spiaggia è piena di gente che passa la giornata al mare. Gli srilankesi sono abbastanza riservati, eppure con le bambine c’è sempre il modo di attaccare bottone e scambiare quattro chiacchiere. Nel pomeriggio visitiamo un altro Centro per la protezione delle tartarughe, ma qui a differenza dell’altro si proteggono le uova deposte dalle tartarughe finché le piccole appena nate non sono pronte alla vita in mare. Pagando una piccola somma, è possibile prendere parte a questa esperienza: le bambine hanno preso le tartarughine, le hanno portate a riva e le hanno salutate guardandole entrare tra le onde.

Purtroppo è arrivato anche per noi il momento di salutare questo meraviglioso paese.

Dopo un ultimo e fantastico rice&curry sulla terrazza dell’ottimo Mama Rootop Cafè di Galle, con vista faro e moschea, e gli ultimi acquisti, ci dirigiamo a Colombo per il volo di ritorno.

Già durante il volo faccio le mie considerazioni. Il paese è stupendo ma ancor più è stato meraviglioso per noi viaggiare con le nostre bambine. Le piccole si sono rivelate viaggiatrici perfette: dotate di curiosità infinita e sempre col sorriso, anche di fronte agli imprevisti che non sono mancati, hanno un entusiasmo vero per tutto: dal camminare scalze nel tempio a dondolare sull’amaca, dal raccogliere conchiglie per farne collanine a bere direttamente dalla noce di cocco…e che belle perfino le zanzariere che fanno sembrare i letti quelli delle principesse!!

Grazie Sri Lanka e grazie piccole per le emozioni che mi avete regalato! Istuti!

foto e testi di Tullia Bellantuono